Il pensiero positivo

Negli ultimi giorni ho letto un libro sul pensiero positivo. Le solite cose, risapute. Se sei ottimista hai più probabilità che le cose ti vadano bene, se sei felice è più probabile che continuerai ad esserlo, se ti focalizzi su quello che vuoi è più probabile che tu lo ottenga. Sono d’accordo, per il semplice fatto che quando lo sperimento, in effetti funziona.
Però oggi, una mia compagna di corso si è sentita male. Ha avuto una crisi epilettica. E’ una ragazza di trentasei anni, e da quattro soffre di queste crisi. Si è trasferita qui da non so quale paese del sud, vive in un appartamento messo a disposizione dalla Caritas, non lavora ed è completamente sola.  Ultimamente si è aggravata perché non ha soldi per comprarsi le medicine (non è esente perché non ha ancora concluso l’iter per l’invalidità, credo) quindi ha interrotto la terapia. E così, oggi è stata male in mezzo ad una ventina di semisconosciute; un paio di settimane fa le è successo in pieno centro, nessuno l’ha aiutata, e si è rotta un ginocchio durante le convulsioni.
Lei non fa che lamentarsi e  parlare del fatto che sta male, che non ha soldi, che non sa dove sbattere la testa, che si sente tagliata fuori dal mercato del lavoro ed emarginata dalla società; non so se fosse così  già da prima, o se lo sia diventata in seguito alla malattia, però è innegabilmente una persona negativa. Ma non so perché, credo che un “pensa positivo” non basterebbe.

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Era ora

Finalmente lo Stranone è riuscito a recuperare l’hard disk del mio pc defunto.
Finalmente posso guardare le foto fatte al mare.
Finalmente ho un uomo che invece di crearmi problemi, me li risolve. Non è poco.

zoagli

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Sparizioni

Ogni tanto sparisco. Dal blog dico, mica ho i superpoteri. Mi eclisso perché sono troppo impegnata a vivere e mi dimentico di questo minuscolo spazio. C’è stato l’aperitivo dell’associazione, che tra i vari preparativi mi ha assorbita completamente. Poi c’è stato lo splendido fine settimana inerpicata sui colli vista mare con lo Stranone; un posto davvero fantastico, peccato che le fotografie scattate siano finite in un buco nero, spero non per sempre. Il pc su cui le avevo salvate è morto e non pare abbia intenzione di resuscitare, attendo un recupero miracoloso da parte dello Stranone. E infine ho iniziato non uno, ma ben due corsi di formazione che mi impegnano tutto il giorno, ché dopo quattro mesi di disoccupazione bisogna darsi da fare, mica si può dormire sugli allori troppo a lungo. Insomma, il blog può attendere.

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Piano B

Abbiamo prenotato una stanza in un agriturismo per il prossimo fine settimana. L’idea era quella di trascorrere tre giorni in spiaggia a rosolarci al sole. Il meteo ha però rovinato i nostri piani, prevedendo trentasei ore di pioggia. Non potendo disdire, perché abbiamo già versato la caparra, pensiamo ad un piano alternativo. Tipo? Musei in zona? Mostre? Acquario di Genova? Il problema è che l’agriturimo in questione è inerpicato, difficilmente raggiungibile dal genere umano (sentiero di campagna o scalinata di cento gradini per arrivarci). Quindi si è deciso che per tre interi giorni non usciremo da tale stanza. E non porteremo le carte.

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Report

Ieri sera sono andata a letto pensando che oggi avrei dovuto scrivere della puntata di Report. Questa mattina però ho preferito cazzeggiare, e lui mi ha anticipata.
Ma com’è che ogni lunedì mattina, dopo aver visto la Gabanelli la domenica sera, questo Paese non si sveglia in piena rivoluzione?

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Dalla vita, vivi non si esce

Gli inciuci politici. Il ciarpame. La diffamazione. La censura. La carriera. I soldi. La poltrona. La falsità. L’odio. L’ostentazione. Gli interessi. Le raccomandazioni. I pettegolezzi. L’apparenza. L’apparire. I furbi. I traditori. I sotterfugi.  L’ambizione.

scordando che poi infine tutti avremo, due metri di terreno (Francesco Guccini,  “Canzone di notte n.2”).

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Parodie

Ecco some sono andate davvero le cose.

Non so chi sia, ma è geniale.

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E mi è toccato cambiare titolo

Questo blog, Singlemente, l’ho aperto ad agosto (i post precedenti arrivano da una migrazione). Allora, ero single da circa un anno e da ciò Singlemente. A distanza di pochissimo è andato tutto a rotoli: infatti, solo due mesi dopo, ho incontrato Lui (con la “L” maiuscola, esatto).

Un po’ come quando aspetti un treno che ha un ritardo indefinito, ti accendi la sigaretta e lo vedi arrivare.

PS: per la lotta nel fango, andate di là.

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Curiosità

Insomma, è vero, la polemica attira gente. Da venerdì scorso il mio contatore ha avuto un’impennata che quasi mi toccava aggiungere un ulteriore monitor per riuscire a vedere per intero il grafico delle visite di wordpress. E me li sono immaginati, tutti a spettegolare tra di loro che manco dal parrucchiere. Bravi.  Adesso vi faccio un regalo. Siamo un Paese al 73° posto al mondo nella classifica della libertà di stampa. Ci è rimasto internet, e lo vogliono “regolamentare”. Tranquilli, potrete ancora cantarvela e suonarvela e continuare a farvi milioni di pippe mentali. Il taglia e cuci ve lo lasceranno, così rimarrete impegnati e non vi accorgerete di nulla. Quello che non potrete più vedere, forse, saranno video come questo.

Ma saranno mica problemi questi, no?

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Dubbi

Il mio ragazzo a volte mi dice che ha paura della gente. Gli ho sempre risposto che io ho fiducia negli esseri umani. Sono un’idealista, credo nel valore e nell’intelligenza delle persone. Negli ultimi giorni però mi è successa una cosa che definire spiacevole è poco. Ho lasciato un commento su un blog di una persona che conosco. Forse un commento poco delicato, ma che è sicuramente stato frainteso. E nonostante io abbia cercato di chiarire il mio punto di vista, sono stata insultata, offesa, derisa. E mi viene da pensare che ci sia solo un motivo. Quel blog si nutre di polemica, è un posto in cui per attirare visite si arriva a dire di tutto. In rete, e non solo, succedono troppo spesso cose del genere, ci si prende virtualmente per i capelli su blog, social network, forum. Di solito uso la “x” rossa in alto a destra e non me ne curo. Questa volta sono finita in una “trappola” in cui sono caduti in molti prima di me, e mi sono pentita di aver preso parte ad una cosa tanto squallida.

Ma l’intenzione di questo post non è quella di continuare la polemica qui. E’ solo che quello che è successo mi ha portata a riflettere.

La questione è che oggi, non mi sento più di dire al mio ragazzo che ho fiducia nel genere umano, e credo che abbia ragione lui: si deve aver paura della gente. Perché troppe persone sono meschine, si chiudono a riccio nella loro cattiveria e da quel riccio esce solo veleno. La mia fiducia nel genere umano non ha mai preso in considerazione questa cosa: gli esseri umani non sono solo i miei amici, il mio fidanzato, la mia famiglia, le persone che  ho selezionato e che ho deciso mi stiano vicine.  Gli esseri umani sono anche quelli che popolano i salotti di “Amici”, che seguono le liti dei concorrenti del Grande Fratello, che si sbranano sul posto di lavoro per fare carriera, che insultano una persona su un blog per attirare visite.

E la cosa peggiore è che loro sono la maggioranza.

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